La morte dei due lavoratori al porto industriale di Livorno che stavano effettuando la manutenzione di una cisterna all’interno del Deposito Costiero Neri, ci lascia sgomenti. Non si può andare a lavorare la mattina con il rischio di non tornare a casa la sera. Siamo vicini alle famiglie di Nunzio Viola, 52 anni, e Lorenzo Mazzoni, di soli 25 anni. Aderiamo alla giornata di lutto nel giorno dei funerali e alla fiaccolata di stasera indetta da Cgil Cisl e Uil a Livorno.
Ma ci sembra incredibile che dopo anni e anni di battaglie sindacali per avere tutte le garanzie di sicurezza sui luoghi di lavoro, siamo ancora qui a piangere due operai morti in una situazione che gli stessi inquirenti non sanno ancora spiegare. Ed è davvero inquietante sapere che il comitato sicurezza non sia mai stato convocato dall’autorità portuale.
Ci chiediamo allora quanti passi indietro siano stati fatti in questi anni sulla sicurezza dei lavoratori. Ci chiediamo quante garanzie sono venute meno con la scusa di questi lunghi anni di crisi economica che non sono certo finiti. E chiediamo più sicurezza. Chiediamo più garanzie per i lavoratori.
Perché l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Lo dice l’articolo 1 della Costituzione. E i partigiani hanno combattutto anche per questo. Ma non c’è mai lavoro senza sicurezza.